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Fuochi artificiali
di Liliana1980
31.01.2023 |
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“per favore Lilly, mi chiamo Rosalia, ma per gli amici Rosy e dammi del tu, già mi sento vecchia, come sai ho un’anno in più”
“sai il mio nome?”
“lo..."
Salve amici e amiche, oggi vi voglio raccontare un’avventura avuta mentre dirigevo il villaggio turistico a Tenerife (chi mi ha giá letto lo sa benissimo).Fino allo scorso anno lavoravo a bordo di una nave da crociera, poi ha avuto un’offerta veramente alettante, sia economica che professionale da mia sorella e sua moglie,ed ora dirigo un grosso ed importante Villaggio turistico alle Canarie.
Ho fatto questa premessa affinché possiate capire la storia.
Mi sa che volete iniziare a leggerla.
Premetto che probabilmente non sará eccitante come desiderate voi,ma è l’inizio di una storia non ancora scritta,ma che sicuramente,avrá un seguito.
Visto che ho un pò di tempo, desidero raccontarvi quello che le è accaduto la sera delle premiazioni, mentre assistevo ai fuochi d’artificio.
Per la cronaca, le premiazioni erano per i due tornei disputati, quello di tennis e quello di golf.
Però quello che vi racconterò, inizia il giorno prima, o meglio la sera prima.
Dovete sapere che ho portato qui nel villaggio un’usanza che avevo a bordo della nave.
Vi spiego di cosa si tratta.
Quando un passeggero/a compiva gli anni, gli si portava a tavola una torta, in poche parole, il personale di servizio gli faceva una piccola festa, cantandogli tanti auguri.
D’accordo con le proprietarie del Villaggio, ho deciso di fare una cosa simile pure qui.
Avevo installato lo stesso programma che avevo sulla nave, in modo che, quando qualcuno/a compiva gli anni, veniva segnalato.
A questo punto incaricavo una delle assistenti a prendere informazioni sulla festeggiata/o.
Altra informazione, il Villaggio, oltre ad avere la torre centrale che è un vero e proprio Hotel extra lusso, è composto da centinaia di villette, dove gli ospiti possono decidere cosa fare, se usare la villa, come un vero e proprio appartamento, dove possono farsi da mangiare (molto raro, anzi quasi mai), oppure andare in uno dei 10 ristoranti che ci sono all’interno del complesso, logicamente, nessuno vieta a loro di uscire ed andare in uno delle centinaia di locali che ci sono sull’isola.
Per me era molto importante sapere le abitudini della persona festeggiata.
Se era ospite dell’hotel, nessun problema, sicuramente pranzava in uno dei ristoranti.
Il problema sussisteva se era ospite in una delle ville.
Bisognava sapere se si faceva da mangiare in proprio, oppure se andava in uno dei ristoranti.
Nel primo caso gli si portava la torta a domicilio con un biglietto di auguri.
Nel secondo caso, gliela portavano al tavolo, a seconda in quale ristorante cenavano.
Spero di essermi fatta capire.
Quella sera compiva gli anni una signora della zona ville.
Ho chiesto alla segreteria di prendere informazioni sulle sue abitudini.
Dopo una breve ricerca, mi ha riferito che, lei e suo marito, avrebbero cenato nel ristorante Brasiliano.
Per questo motivo disse al cuoco, di quel ristorante,di preparare una torta e di fargliela avere appena avessero finito di cenare, come era consuetudine.
Logicamente, se questo avviene al ristorante, la cosa è molto più coreograficamente accattivante, che non in un appartamento.
Al momento di portare la torta, si spegnono le luci, un faro illumina il cameriere/a che la sta portando, e il complesso che allieta la cena, intona tanti auguri.
La trovavo una cosa simpatica, e fino ad oggi ho ricevuto molti complimenti.
Ma lasciamo perdere questo.
Quella sera, assieme alla collega-amica Cinzia, decido di cenare a base di carne e logicamente il ristorante Brasiliano era il più indicato.
Mentre cenavo tranquillamente chiacchierando con l’amica, si spensero le luci, in quel momento mi venne in mente della torta, dovete sapere che ogni giorno ci sono decine di ospiti che compiono gli anni, e non posso ricordarmi di tutti.
Lascio che il personale facesse quello che di solito fanno.
Alla fine mi alzò e visto che ero presente, vado a fare personalmente gli auguri alla festeggiata, la quale si alzo e l’abbracciò, venni così a sapere che era il suo 50º compleanno.
Mi ritrovai a pensare.
“cavolo li porta veramente bene i suoi 50 anni, avrei giurato che non arrivasse a 40”
Ritornai al tavolo e la cosa finì lì, almeno era quello che pensavo.
La sera seguente, dopo le premiazioni dei tornei, alle quali, in qualità di Direttrice del villaggio, dovevo presenziare, tutti andarono verso il luogo dove avrebbero assistito allo spettacolo pirotecnico.
Sapendo che gli avrebbero sparati dalla spiaggia, mi ero trovata un posticino da dove gli avrei visti perfettamente, dovete sapere che sono una fanatica dei fuochi artificiali.
Erano appena iniziati che una persona mi venne vicino.
“ciao, posso guardarli assieme a te?”
Mi giro e vidi la festeggiata della sera prima.
“certo signora ....”
“per favore Lilly, mi chiamo Rosalia, ma per gli amici Rosy e dammi del tu, già mi sento vecchia, come sai ho un’anno in più”
“sai il mio nome?”
“lo hanno detto decine di volte durante le premiazioni”.
“scusa, cmq tu vecchia?, vorrei arrivare alla tua età con un fisico così”
“ti ringrazio, ma veramente mi trovi bella e fisicamente in forma?”
A dir la verità non avevo pensato fosse bella, piacevole, questo si, ma niente più, cmq tenni questo pensiero per me.
“certo e non è per farti un complimento, lo pensò veramente, e immagino che molti altri la pensano come me, a partire da tuo marito”
“chi quel caprone-coglione?, ma lo sai che non si ricordava che era il mio compleanno?, se non mi portavate la torta, non mi avrebbe fatto nemmeno gli auguri “.
Pensai che quell’uomo, era veramente, un coglione.
“mi dispiace”
“oh! tranquilla ci sono abituata, a proposito, non ti ho ringraziato per il bel gesto”
Dicendo questo mi abbracció, e velocemente mi baciò sulla bocca.
Restai, logicamente, un po' sorpresa, ma mi ripresi quasi immediatamente,non dando eccessivo peso a quella estemporanea manifestazione di ringraziamento.
“e la direzione che lo fà”
“non essere modesta, sono anni che vengo e non l’hanno mai fatto, ho chiesto e mi hanno detto che sei stata tu a voler omaggiare chi compie gli anni”
“non l’ho inventata io, è una cosa che si fà a bordo delle navi da crociera “
“ah già, eri una commissaria di bordo”
“sai molte cose di me, a proposito, come hai fatto a sapere che ero qui?”
“quando la gente si è allontanata per raggiungere la terrazza, ti ho vista allontanarti e ti ho seguita,ti dispiace?”
“assolutamente no”
Mentre parlavamo lo spettacolo dei fuochi era iniziato, e sinceramente ne era affascinata.
“vedo che ti piacciono”
“si molto, quando potevo andavo sempre a vedere le Fallas di San Juan a Valencia”
Restammo in silenzio per un pò, nel frattempo Rosy si fece ancor più vicina.
Ad un certo punto, la sua mano si appoggiò al fondoschiena.
“Lilly hai veramente un bel culo”
Avrei dovuto risentirmi del gesto e della frase volgare, invece no, mi preoccupai solo che qualcuno potesse vedere quello che stava facendo.
In fin dei conti ero la direttrice del centro.
Ma eravamo parecchio defilate, oltretutto c’era un bel cespuglio di oleandri, nessuno ci avrebbe potuto vedere.
Non feci nulla per sottrarmi a quella carezza, anzi.
“vedo che sei sicura di quello che dici e fai?”
La frase, ma soprattutto la mancanza di reazione da parte mia, diede a Rosy il permesso di infilare la mano sotto la gonna.
A palmo aperto cominciò ad accarezzare le natiche, con una dolcezza che solo una donna sa fare.
Mi piaceva da morire quella carezza, un piccolo gemito era uscito dalla gola.
Con una leggera pressione mi fece allargare leggermente le gambe, in modo da potermi accarezzare più comodamente e ampiamente, la mano partiva dal solco, passando per il perineo e andando a finire sulla passera.
Non so quante volte fece quel tragitto, non capivo più nulla.
Dalla bocca uscivano solo gemiti e sospiri.
“ti piace?”
“si”
“allora posso continuare”
“non ti fermare, ti prego”
“lasciati togliere le mutandine”
Non aspetto il consenso, infilò le dita nell’elastico e le abbassò, fu una cosa veloce e fulminea,l’aiutai, alzando prima una gamba e poi l’altra, le mutandine sparirono.
Mi sono sempre chiesta dove le avesse messe, va bene, indossava un completo giacca-pantalone, ma non aveva tasche.
A quel punto si mise di fianco, girando le spalle al cespuglio, in questo modo, se qualcuno ci avesse viste, avrebbe pensato a due donne che assistevano allo spettacolo e parlavano fra loro.
Avvicinò la bocca all’orecchio,
“metti le mani sulla barra dello steccato”
Mi piego leggermente in avanti e misi le mani come mi aveva chiesto.
Già sentire il suo alito nell’orecchio, mi aveva infiammata, ma quando cominciò a far entrare la lingua e allo stesso tempo mordicchiare il lobo, le gambe tremarono, ora capivo perché mi aveva fatto appoggiare.
Allo stesso tempo una mano si era infilata, davanti.
Cominciò accarezzando le cosce, prima da una parte, poi dall’altra, fino a raggiunse la passerina.
L’altra fece lo stesso, posteriormente, accarezzando dolcemente le natiche, una carezza che unita a quella anteriore, mi mando in un luogo pieno di incredibili sensazioni.
Quella donna ci sapeva fare e lo stava dimostrando.
Oramai ero nelle sue mani.
Lentamente, con un dito, raggiunse il buchetto.
Contemporaneamente fece lo stesso con la passerina.
Giocherellò con le dita tormentando la clito e allo stesso tempo il fiorellino posteriore.
Ad un certo punto decise di far entrare un dito, sia nella passera, che nell’altro buco.
Dalla lunghezza capiì che erano i due indici
Cominciò a farli andare avanti e indietro.
Lentamente, molto lentamente, in perfetta sincronia.
I fuochi continuavano a salire in cielo e scoppiare in mille colori.
Dentro al corpo stava per scoppiare il finimondo, in concorrenza a quello che stava succedendo nel cielo della baia.
Rosy accelerò un po' il movimento delle dita.
Non ci volle molto affinché il vulcano che c’era in me, esplodesse.
Arrivò l’orgasmo, urlai con tutto il fiato che avevo in gola, venni scossa da spasmi incredibili, solo grazie alle mani appoggiate e alle due dita infilate, non caddi in ginocchio.
Appena riusciì a calmarmi, mi resi conto di aver urlato, c’era un silenzio innaturale.
“Dio mio, mi avranno sentito”
“tranquilla ho fatto in modo che avessi l’orgasmo durante la scarica finale, nessuno può averti sentito con tutto quel bombardamento”
“Dio mio mi sono persa la parte finale dello spettacolo”
“tranquilla è stata una cosa incredibile”
“a chi ti riferisci, a quello che succedeva in cielo, o a quello che mi stava succedendo?”
“sue spettacoli indimenticabili, soprattutto il tuo, ne sa qualcosa la mia mano destra”
Solo il quel momento vide che si stava leccando le dita.
“grazie Rosy è stato meraviglioso”
“allora merito un premio”
“cosa vuoi?”
“una bacio”
“solo un bacio?”
“si ma quel bacio”
Non ero stupida, avevo capito che bacio voleva.
Mi assicurai che nessuno potesse vederci e la baciai come desiderava, mettendo tutta la passione di cui ero capace.
Quando ci staccammo.
“dobbiamo andare, le cape mi aspettano”
Rosy mi prese sottobraccio.
“andiamo ti presento la mia famiglia”
“guarda che tuo marito lo conosco già
“si, ma non i miei figli, purtroppo il loro aereo ha avuto un forte ritardo, non sono arrivati in tempo per la cena”
“ah!, sono quelli arrivati alle tre di notte?”
“immagino di si, dai andiamo”
“aspetta devo mettermi le mutandine”
“assolutamente no, le tengo come pegno”
“pegno e che pegno?”
“non merito una ricompensa per quello che ti ho fatto provare”
“certo che la meriti, immagino troveremo il sistema per farlo”
“semplice”
“come semplice?”
“dovrai venire a riprenderle, dopo l’Epifania o meglio, dopo Los Reyes, come si festeggia qui, nella mia villa e se lo vorrai, fermarti per tutta la notte…”
A quel punto mi girai per guardarla bene in faccia,
“Rosy, mi dispiace, non mi piacciono i cosiddetti triangoli”
“ma cosa hai capito?, sarò sola, mio marito se ne va assieme ai figli, ha la sua, Bodega de Jamones, (Fabbrica di prosciutti) e già tanto che rimanga qui fino a qualche giorno dopo capodanno, credo sia merito dei figli, per me no di sicuro”.
“va così male?”
“peggio”.
Fu lei a prendermi sottobraccio e ci incamminammo verso il luogo dove proseguiva la festa.
Mentre salivamo verso l’hotel mi venne da ridere.
“che fai, sei felice perché mio marito mi tradisce con la segretaria?”
“assolutamente no, a parte il fatto che non lo sapevo del tradimento, ridevo perché, se una folata di vento mi alzasse la gonna, ti immagini la faccia delle persone presenti?, la rispettabile direttrice del Villaggio, non indossa le mutandine”
“beh!, hai ragione sarebbe imbarazzante, vuoi che ti appoggi una mano sul culetto?, così la gonna non correrebbe il rischio di sollevarsi”
“non lo pensare nemmeno, e poi non c’è vento”
Ridendo raggiugemmo la festa.
Vi starete chiedendo se sono andata o meno a riprendermi le mutandine?
Questo purtroppo non lo posso raccontare, non ho ancora deciso se andarci o meno, se lo faró,sarete i primi a saperlo,perció continuate a seguirmi e lo saprete.
Un lungo bacione a chiunque mi abbia letto.
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Vi invitiamo comunque a segnalarci i racconti che pensate non debbano essere pubblicati, sarà nostra premura riesaminare questo racconto.
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